Carissimi amici dell’Hotel Elios, oggi dedichiamo questo post agli amanti del mistero e dal cuore tenero… con una leggenda tipicamente del nostro territorio, che intreccia amore e il mondo del surreale.
Chi non conosce il celebre passaggio della Divina Commedia, “Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona.” ? (Canto V- 103/105)
(ph.web)
Francesca da Polenta, celebrata da Dante nel suo canto dedicato alla storia d’amore sfociata in tragedia, in Romagna è un personaggio alquanto celebre. Molti castelli dell’entroterra si contendono lo scenario del tragico assassinio dei due amanti: c’è chi crede che ciò sia avvenuto a Gradara o Rimini, Verucchio, Pesaro oppure addirittura presso l’antica rocca di Santarcangelo: non ci sono certezze storiche che attestino quale sia il luogo esatto. Eppure, proprio a Santarcangelo, a pochi chilometri da Bellaria, c’è chi afferma di aver visto il fantasma della povera Francesca aggirarsi per il borgo antico. Lo spettro inquieto della c.d. “Dama bianca”, nelle notti senza luna, si aggira alla ricerca del convento dove la figlia Concordia, (avuta dal marito Gianciotto Malatesta), si rinchiuse in seguito alla dolorosa perdita della madre per mano del padre omicida. La storia tramanda infatti che Gianciotto, marito di Francesca, sorprese la moglie amoreggiare con Paolo, il giovane ed affascinante amante, e preso da una furiosa gelosia li uccise entrambi.
Per rendere memoria a questa triste storia, oggi madre e figlia sono riunite e sulla parete di una casa in piazza Monaca, a pochi passi dall’odierno convento, si può osservare un magnifico bassorilievo in bronzo raffigurante la bella Francesca… così per sempre vicina alla sua amata figlia Concordia.